Intervista a Giada Residori
D. Parlaci di te. Chi è Giada Residori?
R. Che dire di me sono una ragazza di 32 anni, amo vivere la vita anche se devo dire che con me non è stata proprio clemente , ho un passato momenti difficili ho perso la mamma in giovane età e questo mi ha portato all’uso di sostanze e alcool e a vari ricoveri ma non ho smesso di lottare e grazie a tutto questo sono la giovane Donna di oggi forte, consapevole e determinata so chi sono e chi voglio essere e poi sto per realizzare il mio sogno nel cassetto non potrei chiedere di più.
D. Come sei arrivata a produrre il tuo primo libro?
R. Fin da piccola ho sempre scritto un diario segreto mi aiutava a sfogarmi ed ad alleggerirmi un pochettino, un giorno vidi il film “ Il Diario di Bridget Jones” e me ne innamorai e subito pensai che da grande avrei voluto diventare come lei , pubblicare le pagine del mio diario e quando fui ricoverata la prima volta iniziai a scrivere le prime pagine mi aiutava tantissimo la scrittura potevo dare sfogo a tutti i sentimenti che mi portavo dentro tutto ciò mi ha portata a scrivere il mio primo libro.
D. Credi in dio?
R. In realtà anche se nel libro dico che in alcuni momenti pregavo, adesso che sono cresciuta e ho superato tutto ciò che mi è accaduto sono arrivata alla conclusione che non credo in Dio, ma credo nella forza che c’è in ognuno di noi quella è la nostra salvezza basta scegliere di lottare e non arrendersi.
D. Ami più leggere o scrivere?
R. Direi con grande certezza scrivere, la scrittura mi ha aiutato in moltissimi momenti difficili della mia vita e poi credo che le parole se ben usate abbiano un potere immenso.
D. Vuoi salutare o ringraziare qualcuno?
R. Devo ringraziare in primis la mia Famiglia che nonostante tutto e nonostante il dolore mi è sempre rimasta affianco, gli amici in particolare Marco , Alessandra e Andrea che in ogni mia ricaduta erano li e spesso mi hanno raccolta con il cucchiaino ma non hanno smesso di credere in me . I medici che mi hanno seguito in tutto il percorso di cura, l’ospedale Santa Giuliana che mi ha fatto capire che potevo farcela se sceglievo di lottare.
E in fine non meno importante Federico Faccioli che appena ha letto le mie pagine ha creduto in me e mi ha permesso di realizzare il mio sogno.