Scrittrice, psicologa clinica e pedagogista familiare, Ileana Aprea unisce rigore scientifico e sensibilità umana in romanzi capaci di emozionare e far riflettere. In questa intervista ci racconta come la sua formazione e il suo vissuto personale influenzano la scrittura, dalla poesia ai gialli, fino al recente successo Come zenzero e cannella. Un dialogo intenso, tra passione per le parole e rispetto per le storie.
Ecco il nostro dialogo con Ileana: domande e risposte tra scrittura e vita.
Hai un background molto ricco: psicologia clinica, pedagogia familiare, scienze criminologiche, antropologia e archeologia forense. In che modo tutte queste esperienze influenzano la tua scrittura, soprattutto nei romanzi gialli?
Indubbiamente il tipo di studi che ho fatto influenzano la mia scrittura. Direi che è quasi inevitabile, considerando che scrivo prevalentemente gialli.
Nata a Napoli e residente a Roma, sei attiva come pedagogista familiare presso ANPEF e in una parrocchia. Come riesci a conciliare queste attività con la scrittura e l’ispirazione letteraria?
Quando si fanno le cose con passione viene tutto naturale e facile.
Dopo anni dedicati alla poesia, al 2017 hai pubblicato il tuo primo romanzo giallo Giochi di specchi riflessi, seguito nel 2023 da Come zenzero e cannella. Com’è avvenuto il passaggio dal verso alla narrazione, e cosa ti ha spinto verso il poliziesco?
Il passaggio dal verso alla narrazione è stato facile, e quasi naturale. Così come l’ orientarmi al genere giallo e nello specifico al poliziesco.
Nei racconti e saggi, hai esplorato anche fantasy e romance. Quali elementi da questi generi ti hanno arricchito quando hai scritto Come zenzero e cannella?
Ogni cosa che scrivo ha un suo vissuto specifico quindi in realtà non c’ è stata una vera e propria influenza di altri generi, anche se i miei gialli hanno anche un lato romantico.
Il romanzo intreccia indagine, passione e mistero a Roma, con protagoniste Ludovica e Cassandra, unite dal dolore e dalla perdita. Da dove nasce la genesi della storia, e quale personaggio senti più vicino a te?
La storia prende spunto da un fatto realmente accaduto ad una ragazza che conoscevo se pur indirettamente. E mi riferisco al personaggio di Ludovica. Per quanto riguarda Cassandra nel suo personaggio c’è molto di me.
Il romanzo affronta il trauma, la perdita e persino l’escorting di lusso legata a contesti criminali. Come hai gestito questi temi delicati, evitando sensazionalismi?
Grazie alla mia formazione ho acquisito la capacità di affrontare questi temi delicati con rispetto.
Roma è un personaggio silenzioso nel romanzo. Quanto di te metti nel ritrarre la città e quanto ti affidi alla ricerca documentale?
Avendo vissuto a Roma fin da piccola è una città che conosco bene. Ma naturalmente mi sono affidata anche alla documentazione in quanto credo che nei romanzi un ruolo importante è svolto dalla descrizione dei luoghi che secondo me deve essere la più precisa possibile.
Avendo vissuto a Roma fin da piccola conosco bene la città. Ma naturalmente mi sono affidata anche alla documentazione in quanto credo che nei romanzi un ruolo importante è svolto dalla descrizione dei luoghi che secondo me deve essere la più precisa possibile.
Le recensioni sottolineano lo stile uditivo e sensoriale delle tue narrazioni. Come scegli il linguaggio e le immagini per rendere viva l’esperienza emotiva nei lettori?
Utilizzo le mie emozioni, perché penso che i lettori riescano a percepire meglio le sensazioni che voglio trasmettere anche quelle che riguardano i sensi. Sempre in modo elegante, mai volgare.
Hai già indicato interesse a sperimentare generi diversi ma non l’horror. C’è un altro genere che ti incuriosisce particolarmente?
Mi piacerebbe approfondire il Fantasy
Come zenzero e cannella ha ottenuto una menzione al Sanremo Writers 2024. Che significato ha per te questo riconoscimento, e in che direzione stai lavorando ora?
La menzione al Sanremo Writers e stata per me una vera sorpresa. Quando ho ricevuto la mail che lo comunicava l’ ho letta più di una volta perché non ci credevo. È stato un piacere sapere che il mio romanzo aveva colpito favorevole i comportamenti della giuria.
Per quanto riguarda il mio lavoro dal punto di vista letterario continuo a scrivere impegnandomi al meglio per produrre scritti che colpiscano l’ interesse dei miei lettori.
Hai dichiarato di non avere rituali rigidi per scrivere e di lasciarti guidare dall’ispirazione. Puoi raccontarci com’è per te il momento creativo, dagli appunti fino alla stesura definitiva?
Avviene tutto in modo molto naturale. Io penso che ognuno di noi ha un dono e per quanto mi riguarda, forse, questo dono è la scrittura? Hai messo intenzionalmente il punto interrogativo?
Sei psicologa clinica e pedagogista familiare e hai gestito a lungo uno sportello di supporto parrocchiale. Quanto il confronto con temi sociali e familiari entra nelle tue trame?
Beh! Sicuramente quella parte del mio percorso mi ha aiutato e sensibilizzato a questo tipo di contenuti.
Qual è il principale messaggio o emozione che speri i lettori portino con sé dopo aver letto Come zenzero e cannella?
Il rispetto per le donne.
Hai una frase o un consiglio per chi aspira a scrivere un romanzo giallo con elementi psicologici e personali?
Studiare approfonditamente i temi che si intendono affrontare e leggere libri del genere letterario giallo. Ma questo vale per tutti i generi letterari.
Vorresti dedicare un ringraziamento a qualcuno che ti ha supportata nel tuo percorso?
La mia famiglia ma anche gli amici… che comprano i miei libri!
Che bella intervista, sembra un viaggio nell’anima. 9. La letteratura può davvero aiutare a comprendere se stessi?
2. Interessante come la psicologia entri nella narrativa.